Tutti i limiti della pratica del nuoto e perché andrebbe valutato con attenzione
In occasione della presentazione del mio libro Dimagrimento Naturale, una delle parti che è piaciuta di più al pubblico presente è stata quella in cui siamo andati a sfatare i falsi miti dell’allenamento.
Dopo aver individuato i primi 10 (i più comuni, che li puoi trovare qui (1°parte) e qui (2°parte), oggi è arrivato il momento di andare avanti e parliamo dell’undicesimo mito da sfatare:
“Il nuoto fa bene per tutto”
Quante volte avrai sentito questa frase, spesso appoggiata anche dai medici (soprattutto in caso di mal di schiena), ma che è priva di fondamento o almeno andrebbe valutata con grande attenzione sulla singola persona.
Il nuoto, spesso visto come un’attività completa e benefica per il corpo, presenta dei limiti, soprattutto in relazione al mal di schiena. Quindi il luogo comune, spesso appoggiato anche dai medici, del tipo “il nuoto fa bene per tutto” (mal di schiena, mal di qualcos’altro, ecc.), è privo di fondamento o almeno andrebbe valutato con attenzione sulla singola persona.
Postura e Tecnica: i primi 2 grandi problemi da considerare
Infatti, nonostante i benefici generali sulla salute (che potenzialmente possono riguardare qualsiasi forma di attività fisica), ci sono almeno 2 grandi lacune/problematiche che andrebbero sempre considerate quando si parla della pratica del nuoto.
- La prima riguarda il fatto che la pratica regolare del nuoto non garantisce un miglioramento posturale; al contrario, i nuotatori professionisti del passato mostravano spesso posture curve a causa della mancanza di allenamento a secco complementare. La colonna vertebrale necessita di affrontare la forza di gravità per essere allenata efficacemente, un principio che l’ambiente acquatico non può fornire.
- La seconda entra nel merito di alcuni stili di nuoto, come la rana e il delfino, che possono peggiorare il mal di schiena a causa dell’iperestensione della colonna vertebrale. Sebbene possa sembrare un’attività a basso impatto utile durante episodi acuti di mal di schiena, non è la soluzione definitiva per il trattamento o il miglioramento della salute della schiena.
E poi c’è tutto il resto (altri potenziali problemi da considerare)
Sebbene il nuoto sia celebrato per i suoi benefici sulla tonificazione del corpo, l’impatto ridotto sulle articolazioni, e la capacità di stabilire obiettivi personali, ci sono diverse considerazioni e sfide che vengono spesso trascurate.
- Controllo dell’appetito
Il nuoto, specialmente in acqua fredda, può aumentare l’appetito, rendendo difficile il controllo del peso senza un’adeguata regolazione dello stile alimentare e dell’apporto calorico.
- Rischio di lesioni
Nonostante il nuoto sia a basso impatto, le lesioni, specialmente alla spalla, al collo e alla parte bassa della schiena, sono comuni. La prevenzione attraverso esercizi specifici di rinforzo e una adeguata fase di preparazione all’attività sono fondamentali.
- Importanza della tecnica
È facile dire “vai a nuotare”, ma bisogna essere capaci di farlo, altrimenti si sta perdendo tempo o peggio. La tecnica di nuotata non è solo per principianti ma è fondamentale a tutti i livelli per evitare lesioni e migliorare le prestazioni.
- Uso di attrezzature
L’uso eccessivo di pinne, pull buoy, e palette senza una guida competente può essere controproducente, creando dipendenza o mascherando le carenze tecniche.
- Lo stimolo sul corpo
Esistono numerosi equivoci sul nuoto, come l’idea che costruisca muscoli allo stesso modo dell’allenamento contro-resistenza. Niente di più sbagliato: gli atleti di questo sport passano ore e ore di lavoro a secco per ovviare ai limiti dell’attività svolta in acqua, dove la diminuzione della forza di gravità rappresenta un limite da diversi punti di vista.
In sintesi, è essenziale integrare l’allenamento in acqua con altre forme di esercizio, prestando attenzione alla tecnica e alla prevenzione delle lesioni per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi. E ancora prima va valutato con attenzione se può essere una forma di attività utile per il proprio obiettivo personale.
La forza di gravità, la coordinazione, la postura e la forza
Partiamo dalla fine. Leggi con attenzione questa breve conclusione di uno studio scientifico:
“Conclusione: il nuoto è associato ad un aumento del rischio di asimmetrie del tronco e ipercifosi. Sebbene il nuoto sia stato considerato uno sport completo e un’opzione di trattamento per la scoliosi, i nostri dati contraddicono questo approccio e mostrano anche una maggiore prevalenza di LBP nelle donne.”
(Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25444007/)
L’ambiente acquatico non impone alla colonna vertebrale la stessa sfida che questa affronta sotto l’effetto della gravità terrestre. In acqua, il peso del corpo è notevolmente ridotto, diminuendo così la necessità per la colonna vertebrale di sostenere e stabilizzare il corpo contro la gravità. Questo può limitare l’efficacia dell’allenamento per la colonna vertebrale in termini di rafforzamento muscolare e stabilizzazione posturale, aspetti fondamentali per prevenire e trattare il mal di schiena.
Mal di schiena? Meglio questo del nuoto!
L’attività contro resistenza, come lo stacco da terra, si dimostra un approccio efficace nel trattamento e nella prevenzione del mal di schiena per diverse ragioni chiave. Questo tipo di allenamento stimola la coordinazione intra e intermuscolare, contribuendo al miglioramento della postura e allo sviluppo della capacità di forza sotto l’influenza diretta della forza di gravità.
A differenza del nuoto, che offre un ambiente a basso impatto ma non sollecita in modo specifico la colonna vertebrale a causa dell’assenza di gravità, l’allenamento contro resistenza si concentra sulla costruzione di forza nei muscoli che supportano la colonna vertebrale, migliorando così la stabilità e riducendo il rischio di dolore.
Studi scientifici supportano l’efficacia dell’allenamento contro resistenza nel trattamento del mal di schiena. Ad esempio, la ricerca pubblicata su PubMed evidenzia che l’allenamento progressivo di resistenza ha un effetto positivo sul controllo del dolore e sulla disabilità in pazienti con dolore lombare cronico, suggerendo che questa modalità di esercizio può essere facilmente implementata nella pratica di allenamento.
Allo stesso modo, un’altra ricerca ha dimostrato che l’allenamento della catena posteriore attraverso la resistenza è più efficace nel ridurre il dolore e la disabilità e nel migliorare la forza muscolare in pazienti con dolore lombare cronico rispetto all’esercizio generale.
Inoltre, il rafforzamento mirato attraverso l’allenamento di resistenza può aumentare l’integrità strutturale della colonna vertebrale, riducendo la kinesiofobia (la paura del movimento) e i tassi di recidiva del dolore.
In sintesi, mentre il nuoto può offrire benefici generali per la salute e il benessere, l’allenamento contro resistenza si rivela un’opzione più mirata e scientificamente supportata per affrontare il mal di schiena, grazie alla sua capacità di stimolare specificamente i muscoli e la struttura che sostengono la colonna vertebrale.
Cosa fare ADESSO?
La chiave per ottenere questi benefici è un programma di allenamento ben strutturato che includa esercizi specifici per rafforzare i muscoli che supportano la colonna vertebrale, migliorando la postura e la funzionalità generale. La supervisione di un professionista qualificato può aiutare a personalizzare l’allenamento in modo sicuro ed efficace, assicurando che gli esercizi siano eseguiti correttamente e che siano adatti alle esigenze individuali ed evitando scelte sbagliate o errori che possono risultare inutili o addirittura pericolosi
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